di Luca Ferro: elaboratore d'immagini audiovisive, filmautore A-professional Extraindustrial Personal Audiovisual Experiment
Inchiesta di famiglia, parte prima:
Inchiesta di famiglia, parte prima:

Inchiesta di famiglia, parte prima:

“Fotografia Ferro”  di Luca Ferro

Sinossi:

Un viaggio audiovisivo alla scoperta delle radici del proprio ramo familiare piemontese.  Dove gli sguardi e le parole dei testimoni, dello stesso autore e delle “nuove” generazioni s’incontrano, si scontrano,  si sovrappongono, in un intreccio di mito, immaginario e testimonianza vera.

La narrazione abbraccia Monferrato e Canavese nei decenni a cavallo tra fine ‘800 e primi ‘900 e ruota attorno, ma non esclusivamente, a Erminio Ferro fondatore dello stabilimento fotografico omonimo in Cuorgné. Ma le storie degli avi, nella loro infinita singolarità, finiscono quasi sempre per assomigliarsi. Recuperarle, o forse più verosimilmente,  conformarle ad una ricostruzione in larga misura immaginaria può certo illuminare tutti noi, posteri presenti e futuri, sul senso della loro vita ma soprattutto contribuire a  rintracciare motivazioni plausibili  alle ragioni del  nostro esistere. La cifra stilistica, necessariamente e deliberatamente aprofessionale, s’inquadra nella logica e nella poetica del Cinema Privato.

Anno produzione 2013

durata: min 64’30

lingua: italiana

An audiovisual journey in search of the Piedmontese branch of one’s own family tree, where the eyes and the words of the protagonists, as well as those of the author and of the new generations, meet, clash and eventually overlap creating a weave made of legend, imagination and true evidence.

The tale embraces the villages of Monferrato and Cavanese in the decades between the end of 1800 and early 1900, and revolves around Erminio Ferro, founder of the photographic processing plant which bears his name, in Cuorgné.

However, ancestors’ stories, despite their infinite originality, almost always end up by sounding alike. Restoring them, or more likely, providing ourselves with a mostly fictitious reconstruction can certainly inspire (enlighten) all of us, present and past descendents, on the meaning of their lives, but most of all, it can give us a reasonable justification for our existence.

The style, necessarily and intentionally non-professional, is set in the sense and poetry of the Private Cinema.

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